Lo studio dentistico Dental Tek di Gorla Maggiore dispone di un laboratorio interno a Busto Arsizio che, grazie alla tecnologia CAD/CAM, permette di realizzare e applicare il carico immediato entro 24 ore nei casi clinicamente idonei.

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Nel campo dell’implantologia dentale, l’impianto dentale a carico immediato è una delle soluzioni più richieste da pazienti che necessitano di sostituire uno o più elementi dentari in tempi ridotti, evitando i lunghi intervalli protesici associati ai protocolli convenzionali.
Ma cosa significa davvero “carico immediato”? In quali casi è possibile applicare questo approccio? E soprattutto, quali benefici e limitazioni comporta per il paziente? In questo articolo forniamo una panoramica chiara, basata su criteri clinici, per aiutare il paziente a orientarsi consapevolmente.
Cosa si intende per “impianto dentale a carico immediato”?

L’impianto dentale è una radice artificiale (fixture) biocompatibile (solitamente in titanio o, in casi selezionati, in zirconia) inserita chirurgicamente nell’osso alveolare per sostituire la radice di un dente naturale. La sua funzione è quella di supportare una protesi dentaria, come una corona, un ponte o una protesi totale.
Il termine “carico immediato” si riferisce a un protocollo clinico in cui, entro al massimo 7 giorni dall’inserimento implantare (secondo l’ITI Consensus), viene applicata una protesi provvisoria fissa.
Si tratta di un restauro temporaneo, privo o con minimo contatto occlusale (punto dove i denti si toccano l’uno con l’altro), che consente un ripristino estetico e, in alcuni casi, funzionale. La protesi definitiva sarà applicata successivamente, una volta completata l’osteointegrazione.
Differenze tra carico immediato e carico differito
Le fasi dell’intervento implantare includono la pianificazione chirurgica, il posizionamento della fixture implantare, il periodo di guarigione e la fase protesica. Nei protocolli convenzionali, i tempi di guarigione dell’impianto dentale possono variare tra 3 e 6 mesi, in base alla sede anatomica e alla qualità ossea.
Nel protocollo a carico differito, l’impianto rimane sommerso o guarisce senza carico per un periodo variabile, solitamente 3–6 mesi, al fine di permettere una completa osteointegrazione. Solo successivamente si procede con la fase protesica definitiva.
Nel carico immediato, invece, si applica una protesi provvisoria entro pochi giorni (idealmente 24–72 ore, massimo 7 giorni), riducendo così l’intervallo tra chirurgia orale e ripristino estetico.
La protesi definitiva viene comunque installata in un secondo tempo, una volta verificata la stabilità implantare biologica.
Quando è possibile applicare un impianto a carico immediato?

L’implantologia a carico immediato non è indicato in tutti i casi. I principali criteri clinici per l’idoneità includono:
- Quantità e qualità dell’osso disponibile (denso e ben vascolarizzato).
- Stabilità primaria elevata dell’impianto, con torque di inserimento ≥ 30–35 Ncm o ISQ adeguato.
- Assenza di infezioni o infiammazioni attive nei tessuti parodontali/perimplantari.
- Stato di salute sistemica controllato (assenza di diabete non compensato, immunosoppressione, osteoporosi severa o abitudine tabagica elevata).
- Gestione protesica e occlusale ottimale, per evitare micro-movimenti o sovraccarichi precoci sull’impianto.
Il rispetto simultaneo di questi criteri consente al clinico di considerare il carico immediato in condizioni di sicurezza predicibile.
Questo approccio può essere utilizzato tanto per il posizionamento di un impianto singolo, quanto in riabilitazioni protesiche più complesse, come il ripristino di un’intera arcata completa mediante protocolli su 4 o 6 impianti (es. All-on-4 o All-on-6), nei casi in cui siano soddisfatti i criteri chirurgici e protesici.
La sinergia tra clinica e laboratorio
Un elemento determinante per la riuscita di un protocollo a carico immediato è la collaborazione strutturata tra il team clinico e il laboratorio odontotecnico.
La disponibilità di un laboratorio interno o di tecnologie CAD/CAM in sede consente di realizzare e applicare la protesi provvisoria entro poche ore. Questo è possibile solo se sono presenti i requisiti biologici e tecnici adeguati.
L’utilizzo dell’implantologia digitale, comprese le tecniche di chirurgia guidata, consente una pianificazione prechirurgica altamente predicibile, facilitando l’esecuzione di interventi implantari a carico immediato con maggiore precisione protesica e riduzione dei tempi operativi.
Questa integrazione consente:
- Migliore precisione nella realizzazione del restauro provvisorio.
- Adattamenti rapidi estetico-funzionali.
- Riduzione dei tempi di attesa per il paziente.
- Controllo accurato dei parametri occlusali e morfologici, fondamentali nella fase post-chirurgica.
Lo studio dentistico Dental Tek di Gorla Maggiore, dispone del proprio laboratorio situato a Busto Arsizio. La vicinanza fisica del laboratorio e la presenza di tecnologia CAM/CAD per la progettazione del sorriso finale, consentono la produzione e l’inserimento del carico immediato entro le 24 ore, ove il paziente avesse tutti i requisiti necessari.
I benefici per il paziente

Quando applicabile, il carico immediato offre vantaggi clinicamente significativi. Il protocollo a carico immediato è spesso promosso anche con il termine divulgativo “impianto fisso in un giorno”, a indicare la possibilità di ottenere una protesi provvisoria fissa già entro poche ore dalla chirurgia, nei casi clinicamente idonei.
I benefici per il paziente sono:
- Ripristino estetico immediato, soprattutto nelle aree del settore anteriore.
- Riduzione dell’impatto psicologico associato all’edentulia temporanea.
- Funzionalità limitata ma efficace, che consente di parlare e alimentarsi con maggiore sicurezza (seguendo le indicazioni post-operatorie).
- Riduzione delle sedute totali, rispetto a protocolli con carico ritardato, in casi selezionati.
Limiti e rischi
L’adozione prematura di un carico protesico in assenza dei requisiti clinici sopra menzionati può compromettere l’osteointegrazione, con conseguente insuccesso implantare.
Anche nei casi idonei, la protesi provvisoria richiede attenzione:
- Dieta morbida per i primi 7–14 giorni.
- Evitare traumi masticatori o funzionali diretti.
- Scrupolosa igiene orale domiciliare, supportata da follow-up clinici.
Durata e stabilità dell’impianto
L’applicazione della protesi provvisoria a carico immediato non influisce negativamente sulla durata dell’impianto se il protocollo viene seguito correttamente. La protesi definitiva viene applicata dopo alcune settimane o mesi, una volta completata la fase di osteointegrazione.
I tassi di successo riportati in letteratura per i protocolli a carico immediato sono paragonabili a quelli del carico differito, nei pazienti selezionati con attenzione e con una corretta pianificazione chirurgica e protesica.
In alcuni casi selezionati, il carico immediato può essere applicato anche in corrispondenza di un impianto post-estrattivo, ossia posizionato contestualmente all’estrazione del dente. In questi casi, l’impianto può essere immediatamente restaurato, riducendo i tempi complessivi di trattamento, se la stabilità primaria e le condizioni tissutali lo consentono.
Tecnologie implantari e soluzioni su misura
Oggi l’implantologia offre diverse opzioni anche nei casi più complessi, grazie a tecniche avanzate come:
- Mini dental implant: utilizzati in presenza di spessori ossei ridotti o per stabilizzare protesi mobili.
- Impianti zigomatici: impianti inseriti nell’osso zigomatico, indicati in casi di grave atrofia del mascellare superiore.
- Impianti in zirconia: alternativa estetica e metal-free per i pazienti sensibili ai metalli.
La scelta del tipo di impianto e del materiale protesico dipende da una valutazione clinica approfondita, che considera anatomia, funzione e aspettative estetiche del paziente.
Leggi questo articolo per sapere di più sull’implantologia dentale.
Direttore Sanitario Maurizio A. Festa, Iscr. Albo Odontoiatri di Milano n. 5526
Glossario essenziale
- Carico immediato: applicazione di una protesi provvisoria entro 7 giorni dall’inserimento dell’impianto.
- Restauro immediato: protesi posizionata subito dopo l’intervento, spesso fuori occlusione.
- Osteointegrazione: adesione biologica tra osso e superficie implantare.
- Abutment: componente protesico che connette l’impianto alla sovrastruttura.
- Protesi provvisoria: restauro temporaneo in attesa dell’integrazione ossea.
- Protesi definitiva: restauro finale, posizionato dopo stabilizzazione implantare.
Fonti
- Ministero della Salute – Raccomandazioni cliniche in materia di implantologia orale.
Roma: Ministero della Salute; 2018.
https://publ.iss.it/ITA/Items/GetPDF?uuid=5f3e9590-de3b-4da6-867e-f8e123a1f43b - International Team for Implantology (ITI) – Implant Placement and Loading Protocols. Consensus Statement.
ITI Academy, 2018.
https://academy.iti.org/academy/consensus-database/consensus-statement/-/consensus/implant-placement-and-loading-protocols/1802 - Slagter KW, den Hartog L, Bakker NA, Vissink A, Raghoebar GM. Immediate placement and immediate provisionalization of implants in the aesthetic zone: A systematic review and meta-analysis.
J Clin Periodontol. 2021;48(3):388–399.
DOI: 10.1111/jcpe.13397 - Romanos GE, Delgado-Ruiz RA, Sculean A. Concepts for prevention of complications in implant therapy.
Periodontol 2000. 2019;81(1):7–17.
DOI: 10.1111/prd.12296



