La corona provvisoria su impianto è un restauro temporaneo progettato per ripristinare funzione ed estetica durante il periodo di guarigione e osteointegrazione dell’impianto dentale. Viene impiegata per sostituire provvisoriamente uno o più elementi dentari mancanti, permettendo al paziente di sorridere, parlare e masticare con tranquillità.
Presso lo studio Dental Tek di Gorla Maggiore, eseguiamo valutazioni personalizzate per definire il piano implantare più adatto, in stretta collaborazione con il nostro laboratorio odontotecnico interno con sede a Busto Arsizio.
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Durante la prima visita specialistica verranno eseguiti:
- Esame clinico e valutazione della situazione ossea e gengivale
- Impronta digitale, se necessaria
- Piano di trattamento completo con eventuale tempistica per il provvisorio
Siamo a pochi minuti da Busto Arsizio. L’accesso è comodo, il parcheggio è disponibile e la presa in carico è rapida.
Indicazioni cliniche
La corona provvisoria viene applicata subito dopo l’estrazione o durante la fase di guarigione delle gengive e dell’osso, prima della finalizzazione della protesi dentale definitiva. Può essere utilizzata in protocolli di carico immediato, precoce o differito, a seconda delle condizioni cliniche.
Per saperne di più, leggi Corona dentaria provvisoria e BOTP: riparazione del profilo gengivale.
Differenza tra impianto e corona provvisoria
È importante distinguere tra l’impianto dentale, che è la fixture in titanio inserita nell’osso alveolare per fungere da radice artificiale, e la corona provvisoria, che rappresenta il restauro temporaneo avvitato o cementato sull’abutment dell’impianto.
La corona provvisoria implantare ha una funzione transitoria: è generalmente realizzata in resina composita o acrilica, talvolta priva di contatto occlusale pieno per proteggere l’impianto nella fase iniziale.
La protesi definitiva, invece, viene ancorata a un impianto osteointegrato e realizzata con materiali più durevoli, come ceramica o zirconia, per garantire stabilità, funzionalità e longevità nel tempo.
Quando si utilizza una corona provvisoria su impianto
La corona provvisoria su impianto viene utilizzata in diverse fasi del trattamento implantare, con l’obiettivo di mantenere estetica, funzione e stabilità tissutale in attesa della protesi definitiva. Le principali indicazioni includono:
- Dopo l’estrazione dentaria: la corona provvisoria consente di preservare lo spazio ed evitare movimenti indesiderati dei denti adiacenti o antagonisti.
- Durante la fase di guarigione: viene utilizzata per proteggere il sito implantare, favorendo la maturazione dei tessuti molli e il corretto modellamento del profilo d’emergenza.
In attesa della protesi definitiva: permette un ripristino estetico e funzionale immediato, riducendo l’impatto psicologico e sociale dell’edentulia, senza interferire con l’osteointegrazione dell’impianto dentale.
Tipologie di protesi provvisorie in implantologia: rimovibili, fisse, immediate
La scelta del tipo di protesi provvisoria da associare a un impianto dentale dipende da variabili cliniche tra cui: il piano di trattamento, la stabilità primaria della fixture implantare, la qualità ossea, e le esigenze estetico-funzionali del paziente.
Protesi provvisoria rimovibile (flipper dentale)
È una soluzione temporanea removibile, comunemente utilizzata dopo estrazioni singole, soprattutto nei casi in cui non sia indicato un carico immediato. È realizzata in resina acrilica, leggera e facilmente adattabile. Rappresenta una valida opzione in presenza di ridotta disponibilità ossea o quando la stabilità primaria implantare non consente l’inserimento di un restauro fisso.
Corona provvisoria fissa su impianto (carico immediato)
In condizioni favorevoli (stabilità primaria ≥30 Ncm, osso di buona qualità, assenza di parafunzioni), è possibile eseguire un carico immediato mediante l’applicazione di una corona provvisoria fissa sull’impianto appena inserito. Questo approccio consente al paziente di ottenere un risultato estetico e funzionale immediato, riducendo l’impatto dell’edentulia.
Restauro provvisorio immediato post-estrattivo
Si tratta di una protesi provvisoria posizionata immediatamente dopo l’estrazione del dente, con lo scopo di mantenere il profilo gengivale ed evitare il collasso dei tessuti molli e il riassorbimento osseo. Può essere di tipo rimovibile o fisso su impianto, in base alla situazione clinica e alla stabilità implantare.
Quanto dura una corona provvisoria su impianto
La durata di una corona provvisoria su impianto dipende dal piano di trattamento, dalla fase clinica e dagli obiettivi protesici. In generale, il periodo di utilizzo di un restauro provvisorio si estende da 2 a 6 mesi, a seconda delle condizioni del sito implantare e del protocollo chirurgico-protesico adottato.
Tempi medi di utilizzo
- In presenza di rigenerazione ossea o guarigione gengivale: circa 3–4 mesi;
- In caso di carico immediato con protesi provvisoria fissa: fino a 6 mesi;
- Nei casi post-estrattivi semplici: 6–8 settimane.
Fattori che influenzano la durata della protesi provvisoria
- Stabilità primaria dell’impianto e qualità dell’osso ricevente
- Estensione dell’edentulia e numero di impianti coinvolti
- Complessità della riabilitazione protesica (singolo dente vs. arcata completa)
- Condizioni sistemiche e abitudini del paziente, tra cui diabete, fumo, igiene orale e compliance
L’obiettivo della corona provvisoria è garantire una continuità estetica, funzionale e biologica, guidando la guarigione dei tessuti e preparando il sito per la consegna del restauro definitivo.
Sicurezza e gestione del dolore nella fase protesica provvisoria su impianto
L’applicazione di una corona provvisoria su impianto è una procedura clinicamente sicura, eseguita nel rispetto di protocolli della chirurgia orale e protesici standardizzati e validati scientificamente.
Il posizionamento della fixture implantare e/o della protesi provvisoria avviene in anestesia locale; il paziente non percepisce dolore durante l’intervento. Eventuali disagi post-operatori sono generalmente lievi e facilmente gestibili con comuni analgesici (es. paracetamolo o ibuprofene), in assenza di controindicazioni.
Funzionalità masticatoria con protesi provvisorie
Dopo l’inserimento della corona provvisoria, il paziente può riprendere l’alimentazione quasi normalmente, seguendo scrupolosamente le indicazioni cliniche.
- Protesi provvisorie fisse su impianto consentono una funzione masticatoria efficace, ma si raccomanda di evitare cibi duri, croccanti o adesivi per non compromettere la stabilità del restauro e la guarigione dei tessuti.
- Protesi provvisorie rimovibili sono meno stabili e richiedono maggiore cautela nell’alimentazione; tuttavia, garantiscono una funzione minima accettabile nei periodi di transizione.
Compatibilità biologica e igiene
Le corone provvisorie su impianto sono realizzate con materiali biocompatibili (come resine acriliche o compositi temporanei), selezionati per non interferire con i processi di guarigione e per favorire la corretta maturazione dei tessuti perimplantari.
Il mantenimento di un’eccellente igiene orale domiciliare, associato a controlli di igiene professionale periodici, è fondamentale per prevenire complicanze infiammatorie o infettive e garantire il successo a lungo termine dell’intervento implantare.
Costo per una corona provvisoria su impianto
Il costo di una corona provvisoria su impianto può variare in base a numerosi fattori clinici, tecnici e organizzativi. La definizione del preventivo avviene sempre dopo un’attenta valutazione individuale del caso, considerando le necessità funzionali, estetiche e biologiche del paziente.
Fattori che influenzano il costo:
- Tipologia di protesi provvisoria: le soluzioni possono essere rimovibili, fisse su impianto o immediate post-estrattive, ciascuna con differenti livelli di complessità tecnica e materiali impiegati.
- Numero di elementi coinvolti: il costo di un restauro provvisorio su un singolo impianto è sensibilmente inferiore rispetto a una riabilitazione parziale o totale.
- Materiali utilizzati: resine acriliche, compositi temporanei o materiali ibridi possono influenzare la resa estetica, la resistenza meccanica e l’adattabilità clinica del provvisorio.
La protesi provvisoria su impianto rappresenta un investimento transitorio, ma strategico, per garantire continuità estetica, funzionalità masticatoria e benessere psicologico durante il periodo di transizione verso la protesi definitiva.
Lo studio dentistico Dental Tek di Gorla Maggiore si avvale di un laboratorio odontotecnico interno con sede a Busto Arsizio per la realizzazione di tutte le sovrastrutture provvisorie e definitive. Questa integrazione operativa consente una personalizzazione immediata, tempi ridotti e un controllo qualitativo diretto su ogni fase del trattamento protesico.
Corona provvisoria su impianto nel percorso implantare completo
La corona provvisoria su impianto è parte integrante di un percorso implantoprotesico completo, progettato per accompagnare il paziente dalla fase iniziale fino alla riabilitazione definitiva.
Le fasi principali del trattamento:
- Visita diagnostica e pianificazione
Valutazione clinica, radiografie 3D (TAC Cone Beam) e impronta digitale della bocca. - Estrazione (se indicata)
Rimozione dell’elemento dentario compromesso e preparazione del sito implantare. - Inserimento dell’impianto
Posizionamento chirurgico della fixture in titanio all’interno dell’osso alveolare, con eventuale carico immediato. - Applicazione della protesi provvisoria
Collocazione di una corona provvisoria (fissa o rimovibile) su impianto. - Guarigione e osteointegrazione
Fase di attesa biologica in cui si verifica l’integrazione ossea dell’impianto e la maturazione dei tessuti molli, monitorata clinicamente per 2–6 mesi. - Realizzazione e consegna della protesi definitiva
Sviluppata sulla base dei dati raccolti durante la fase provvisoria.
Quando è preferibile evitare la corona provvisoria su impianto
L’applicazione di una corona provvisoria su impianto non è sempre indicata. In alcune condizioni cliniche, è consigliabile posticipare il posizionamento del restauro provvisorio, al fine di non interferire con i processi di osteointegrazione e favorire una guarigione ottimale del sito implantare.
Situazioni in cui si valuta con cautela:
- Stabilità implantare insufficiente: se l’impianto non raggiunge un torque d’inserzione adeguato, è preferibile evitare il carico immediato per favorire l’osteointegrazione.
- Volume osseo ridotto o rigenerazioni in atto: nei casi di innesto osseo o GBR (guided bone regeneration), si opta frequentemente per una guarigione a carico differito, senza applicazione del provvisorio.
- Infezioni attive o parodontite non stabilizzata: la presenza di biofilm patogeno o infiammazione non stabilizzata rappresenta un rischio per lo sviluppo di perimplantite precoce, pertanto è indicato posticipare la protesizzazione.
- Condizioni sistemiche sfavorevoli: pazienti con diabete scompensato, parafunzioni (es. bruxismo) o abitudine al fumo non controllato possono richiedere un approccio conservativo.
Fonti
- Ministero della Salute. Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia. Settembre 2017. Segretariato generale – Gruppo tecnico sull’odontoiatria
- National Institutes of Health / PubMed Central. Immediate provisionalization of dental implants in post-extraction sites in the maxillary aesthetic zone. Clin Implant Dent Relat Res. 2022. Supporta il carico immediato con corona provvisoria post-estrattiva
- European Federation of Periodontology (EFP). Prevention and treatment of peri‑implant diseases – The EFP S3‑level clinical practice guideline. Journal of Clinical Periodontology, 2022.
Direttore Sanitario Maurizio A. Festa, Iscr. Albo Odontoiatri di Milano n. 5526